Abbiamo già detto come il numero esatto di vittime di Jack lo squartatore sia argomento di discussione sin dall’epoca dei delitti. Le vittime ufficiali sono le cinque canoniche: Polly Nichols, Annie Chapman, Liz Stride, Catherine Eddowes e Mary Kelly; ma esistono varie argomentazioni a sostegno dell’ipotesi che vi siano state delle vittime precedenti e successive a queste. Iniziamo con le possibili vittime precedenti al 31 Agosto; come detto fu il giornale The Star il primo a collegare il delitto a Buck’s Row ad altre due morti che si erano verificate nei mesi precedenti: quella di Emma Smith del 2 Aprile e quello di Martha Tabram del 7 Agosto. Mentre oggettivamente quello di Emma Smith sembra difficilmente attribuibile al killer di Whitechapel, infatti la donna sopravvisse qualche giorno all’attacco e poté confermare che era stata aggredita da una delle tante gang di strada che si aggiravano per Londra, la morte di Martha Tabram viene oggi generalmente ricondotta allo squartatore. La Tabram era una prostituta di trentanove anni che abitava a Whitechapel ed era stata assassinata con trentanove colpi, di cui almeno uno con quella che si ritenne fosse una baionetta, sulle scale di una palazzina in George Yard sempre a Whitehcapel. Un’altra prostituta, Pearl Polly, disse di essere stata in compagnia di Martha sino alle 11:45, insieme con due soldati delle Coldstream Guards, dopodiché la Tabram si sarebbe diretta verso George Yard con uno dei due militari. Le ricerche, anche in considerazione della supposta arma del delitto, si concentrarono appunto su questo ignoto soldato, ma non diedero esito. Tenendo conto che il cadavere venne rinvenuto alle 4:45, e che fino alle 3:30 nessuno vide nulla di insolito sulle scale della palazzina, vi è un ampio buco temporale nel quale è possibile che la Tabram, lasciato il soldato, possa essersi imbattuta nello squartatore. A sostegno della classificazione della Tabram come una vittima del killer di Whitechapel vi è sia il fatto che fosse una prostituta sia la violenza del delitto, sebbene il modus operandi non coincida strettamente con quello di Jack. Inoltre viene anche portata un’altra argomentazione di carattere più criminologico e cioè che il delitto di Buck’s Row appare troppo “pulito” per poter essere il primo omicidio del serial killer. Mi spiego meglio: è difficile credere che un assassino seriale arrivi già col suo primo delitto alla piena forma del suo modus operandi; potremmo dire che deve imparare il mestiere e dato ciò che deve fare è possibile che al suo primo tentativo sia incerto sul da fare e magari anche spaventato. L’omicidio di Polly Nichols sembra invece l’opera di qualcuno che abbia già una certa sicurezza nei suoi mezzi, infatti l’assassino non ebbe esitazioni a rischiare di perdere tempo per compiere le mutilazioni post mortem nonostante fosse in una strada pubblica, ed è quindi possibile che questa sicurezza gli derivasse dall’aver già ucciso. In questo senso la maggior violenza usata contro la Tabram e l’assenza di mutilazioni post mortem, o forse i trentanove colpi erano un tentativo fallito di mutilazioni visto il maggior accanirsi sui stomaco ed inguine, possono essere ricondotti a un Jack lo squartatore ancora inesperto. Una teoria interessante è che la Tabram possa aver litigato col soldato ed essere stato da questo colpito una volta con la baionetta, fuggita si imbatté nel killer, il quale magari abitava lì vicino, che vide davanti a sé una preda perfetta e decise di approfittare della situazione; anzi secondo questa teoria fu propri questa circostanza favorevole a spingere lo squartatore a dare sfogo a delle pulsioni a lungo trattenute trovando, una volta provata l’ebrezza dell’omicidio, il coraggio per andare avanti con la sua macabra impresa. Anche l’intervallo di tempo tra la morte della Tabram (7 Agosto) e il delitto di Buck’s Row (31 Agosto) sembra corrispondere con la progressione temporale dei delitti dello squartatore. Passiamo adesso invece ai possibili delitti successivi a quello di Mary Kelly della notte tra l’8 e il 9 Novembre; qui il discorso si fa ancora più complesso perché è una lista che, a seconda degli autori, si allarga e si restringe da un minimo di due vittime a un massimo di sette. I due nomi che di solito non mancano mai da nessuna delle liste sono le due prostitute Alice Mackenzie e Frances Cole. La Mackenzie venne assassinata il 17 Luglio 1889 a Whitechapel e già all’epoca uno dei due medici legali che analizzò il corpo, dottor. Thomas Bond, attribuì il crimine allo squartatore sia perché la vittima era stata uccisa sgozzata con una lama che era entrata in profondità sia perché l’addome aveva subito delle mutilazioni anche se non gravi come quelle delle ultime vittime canoniche; un altro medico legale però , dottor. Bagster Phillips, si disse completamente disaccordo in merito a una somiglianza tra il caso della Mackenzie e quelli dello squartatore. Il dottor. Phillips non ebbe invece dubbi ad attribuire al killer di Whitechapel l’assassinio di Frances Cole morta il 13 Febbraio 1891 a Swallows Gardens a Spitalfields (altro quartiere confinante con Whitechapel). La Cole venne trovata agonizzate da un poliziotto che, solo pochi secondi prima, aveva intravisto una figura maschile allontanarsi in tutta fretta dal luogo del reato; la donna presentava tre ferite alla gola, ma nessun tipo di mutilazione. Sebbene il modus operandi non sembri quello del killer i sostenitori della tesi della attribuzione del delitto allo squartatore suppongono che l’assassino sia stato disturbato dall’agente prima che potesse mettersi all’opera così com’era successo con Liz Strade. Per questo omicidio venne arrestato James Sadler, un marinaio convivente della donna, che però in seguito venne scagionato per mancanza di prove. Al contrario della Tabram c’è molta meno concordanza di vedute in merito alla possibilità che gli omicidi de Alice Mackenzie e di Frances Cole sino opera dello squartatore; certo se fosse così il periodo d’attività dell’assassino si estenderebbe fino o al Luglio 1889 o addirittura al Febbraio 1891 il che lascerebbe inevasa la domanda fatele perché un intenso periodo di attività di tre mesi nel 1888 e poi dei delitti così distanti nel tempo (addirittura con un buco nel 1890)? Altri delitti che furono ricondotti allo squartatore, ma che hanno visto gli esperti generalmente tendere più verso il negativo, sono: Rose Mylett morta la notte tra il 19 e il 2o Dicembre 1888 a pochi km dal centro di Whitechapel, Elizabeth Jackson di cui vennero ritrovate parti del corpo nel Tamigi nel Giugno 1889 e i resti mai identificati di un tronco femminile ritrovati il 10 Settembre 1889 (così detto omicidio di Pinchin Street). Infine il 24 Aprile 1891 l’omicidio in un albergo di New York della prostituta Carrie Brown venne già dai giornali americani attribuito allo squartatore di Whitechapel ed è indicato ancora oggi dai fautori della teoria che Jack abbia attraversato l’Atlantico e continuato la sua opera in America. Ovviamente questi sono solo i delitti che sono stati ufficiosamente ricondotti allo squartatore, ma è impossibile dire con certezza se dopo il 1888 vi siano o meno stati altre vittime mai però ricondotte allo squartatore. Ancora sulle vittime è giusto citare il fatto che, sempre alcuni esperti dei delitti di Jack, abbiamo avanzato dubbi sul fatto che Liz Strade sia stata veramente una vittima dello squartatore; gli elementi a supporto di questa tesi sono il fatto che, eccezion fatta per la gola tagliata, non vi sono altri elementi che riconducano il delitto al modus operandi del killer. Certo la tesi prevalente è che le mutilazioni post mortem non vi siano state perché Jack venne disturbato dall’arrivo di un carretto a cavallo, ma chi contesta l’attribuzione del delitto afferma che tale argomento sia una mera supposizione e che fu solo l’isteria collettiva a fare in modo che l’omicidio di una prostituta, ripetiamo evento non raro a Whitechapel, venisse in automatica attribuito al serial killer. Ancora sembra che il tipo di lama dell’omicidio della Stride sia diversa da quella degli omicidi precedenti ed è certo che non si tratti della stessa lama usata per uccidere un’ora dopo la Eddows; va però detto che John Douglas definì questa una prova non conclusiva in quanto non c’è nessun elemento che autorizzi a supporre che il killer potesse avere con sé più di una lama o che abbia potuto cambiare arma nell’intervallo tra i due delitti. Anche la sequenza degli eventi antecedenti il ritrovamento del cadavere ha dato cartucce a chi tentava di presentare una versione alternativa; infatti tale Israel Schwartz vide una donna, da lui riconosciuta nella Stride, litigare con un uomo intorno alle 12:45 proprio all’ingresso di Dutfield’s Yard dove poi sarebbe stato rinvenuto il suo corpo della terza vittima. L’uomo, accorgendosi di Schwartz, urlò a un suo compare che stava dall’altra parte della strada “Lipski!”, termine locale dispregiativo per dire ebreo, e questi che si mise a tallonare Schwartz che ovviamente si allontanò di corsa dall’area. La teoria è che Schwartz avrebbe assistito agli attimi precedenti l’omicidio della Stride, uccisa anche lei da una delle gang di strada per questioni di protezione e/o territorio. Certo c’è la curiosa coincidenza che quella stessa notte, solo poche ore dopo il ritrovamento del cadavere della Stride, venne assassinata anche Catherine Eddows, lei sì sicuramente vittima dello squartatore, ma essendo non pochi i sostenitori dei dubbi sull’omicidio di Berner Street ho ritenuto giusto citare la circostanza per completezza. Torneremo più avanti sugli eventi della notte del duplice delitti per aggiungere ulteriori elementi; per adesso però proviamo ad allontanare il nostro sguardo dalle singole vittime per svolgere un’analisi più generale, cercando quindi di abbozzare una vittimologia del caso di Jack lo squartatore. Tutte le donne assassinate erano prostitute il che denota una precisa tipologia di vittima ricercata dall’assassino, ma perché proprio le prostitute? In assenza di elementi a supporto dobbiamo ritenere che le varie spiegazioni di carattere psicoanalitico o sociologico, la prostituta vista come il male o come la donna peccatrice da punire, rimangono al livello di mera speculazione. Ritengo per questo ad oggi molto più attendibile la spiegazione di carattere meramente materialistico offerta da Roy Hazelwood: l’assassino sceglieva le prostitute in quanto sono le tipiche vittime ad alto rischio, cioè soggetti che in ragione del loro stile di vita corrono maggiormente il rischio di poter essere vittime di un crimine, in quanto disposte ad andare dovunque e con chiunque per denaro. Stando ad un’indagine, effettuata dalla polizia di Londra proprio in quell’Autunno-Inverno del 1888, a Whitechapel vi erano circa 1.200 prostitute e almeno 62 bordelli; praticamente il terreno di caccia perfetto per un serial killer come Jack lo squartatore che poteva avere la certezza di trovare praticamente quando voleva e dove voleva una possibile vittima. Ancora le prostitute di Whitechapel si dividevano in due categorie: quelle da bordello e quelle da strada; le prime erano le più giovani, attraenti e in salute e potevano lavorare in delle strutture controllate e dalla clientela scelta, invece le seconde erano donne spesso alcolizzate, non in buona salute e sovente affette da malattie veneree che per trovare un cliente dovevano battere le strade, spingendosi anche nei recessi più isolati ed oscuri, restando in piedi fino alle prime luci del mattino. Non è un caso che lo squartatore puntasse le seconde in quanto erano un bersaglio molto facile e poteva convincerle ad andare in luoghi sufficientemente isolati, così da avere quel minimo di privacy per compiere le mutilazioni post-mortem che avrebbero comunque richiesto un minimo di tempo tra i cinque e i sette minuti. La scelta poi di questa seconda categoria di prostitute si lega abbastanza anche al profilo dell’FBI; ritenendolo infatti corretto difficilmente Jack avrebbe avuto l’ardire di arrischiarsi ad uccidere all’interno di un bordello preferendo invece vittime che, causa l’alcolismo o la salute precaria, avrebbero potuto offrire una minor resistenza all’aggressione.
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